Il tempo per cambiare by Richard Bandler

Il tempo per cambiare by Richard Bandler

autore:Richard Bandler [Bandler, Richard]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-17T12:18:49+00:00


Domande e risposte.

Oggi faremo ancora delle distorsioni temporali, per far sì che le cose che avete imparato si instaurino in voi ancora più profondamente. Tra parentesi, vi suggerisco di cominciare dalla parte più alta della testa del vostro cliente. Poi dite alla persona di rilassare la fronte, e poi i muscoli intorno agli occhi.

Una volta abbiamo provato un esperimento con un mio amico che è titolare di una scuola di estetica in cui si insegna a fare i trattamenti per il viso. Abbiamo preso alcune persone che erano decise a farsi fare un lifting. Le abbiamo fatte regredire nel tempo fino a riportarle all’età di cinque anni. Avete mai notato che quando fate regredire qualcuno nell’età non solo agisce in modo più giovanile, ma sembra anche più giovane? Mentre facevamo regredire queste persone, dicemmo loro che la loro pelle sarebbe rimasta quella di quando avevano cinque anni, mentre la loro mente sarebbe ritornata all’età attuale. La cosa non interessa a nessuno, vero?

Submodalità popolari.

Avete delle domande?

“Quando cerco di estrarre le submodalità delle persone, spesso sembra che loro non conoscano quello che gli sto chiedendo?’

Quando vado ai convegni sulla PNL, la metà delle volte non riesco a capire di cosa stia parlando la gente. E l’ho inventata io! Vengono coniate tutte queste parole nuove. Io le inserisco nel glossario. Io uso parole, idee ed esperienze che le persone conoscono già.

I computer, spesso, hanno un elenco di programmi. Quando accendete il computer, questo può fornirvi un menu. Fa una lista di lettere con delle scelte: il tasto “A” vi darà la tale funzione; “B” ve ne dà un’altra; premi “C” se ne vuoi un’altra ancora. Questo semplifica le cose. Si deve solo indicare l’articolo che si vuole.

Io trovo che quest’approccio sia utile, perché molti clienti non hanno un background

“robusto” o una profonda formazione culturale. Alcuni hanno solo molti soldi. Così, invece di parlare di submodalità, preferisco usare parole a loro familiari.

Chiedete: “La tua televisione ha mai iniziato a far cose strane, per esempio a funzionare in modo intermittente?”. Le persone rispondono: “Sì.” Quindi dico: “Quando non hai un’immagine chiara, traffichi con delle manopole che fanno girare l’immagine, la raddrizzano oppure ne modificano la luminosità. Con queste manopole puoi sintonizzarti sul canale. Meglio ti sintonizzi, più ti puoi godere i programmi.” Poi dico: “Fermati e pensa all’ultima volta in cui hai vissuto un momento assolutamente meraviglioso. Ti sei veramente divertito. Ora, vedilo nella tua mente. Vedi quello che vedevi in quel momento; senti quello che sentivi. Ora, aumentane lentamente la luminosità.”

Se la persona fa: “Come?”, e storce la faccia, oppure dice: “Non riesco ad aumentarla”, io la guardo con un’espressione molto seria e dico: “Sotto la tua immagine c’è un piccolo pannello. Lo vedi ora?”, e lei risponde: “Sì!”. Poi dico: “C’è una manopola con scritto

‘luminosità’. Ruotala!”. E lei: “Oooohh!”.

Non riesco a spiegarmi in che modo funzioni questa cosa. In quanto modellatori, non dovete sapere perché funzionano le cose. Dovete solo notare quali cose funzionano e quali no. Questo vi libera dal dover fare la parte dei teorici.



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